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venerdì 16 maggio 2014

Salute: allarme allergie alimentari per 600mila bimbi e 1,3 mln adulti

(ASCA) - Roma, 16 mag 2014 - E' allarme allergie alimentari anche in Italia: lo evidenziano gli esperti riuniti a Loreto per la due giorni sul tema ''Le reazioni avverse agli alimenti dalle ipersensibilita' alle intolleranze alimentari'', organizzata dalla Societa' Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica, Sezione Regionale Umbria-Marche e dalla UOC di Allergologia di Civitanova Marche, diretta da Stefano Pucci, con oltre 100 partecipanti tra specialisti, associazioni pazienti e operatori del settore. La diffusione di allergie, negli ultimi anni, ha raggiunto negli Stati Uniti e nei paesi occidentalizzati dimensioni quasi epidemiche: attualmente rappresenta una delle maggiori cause di anafilassi, quindi reazioni con pericolo di vita. Dati sempre piu' in crescita': si stima che attualmente ne siano coinvolti circa il 9-10% a livello pediatrico e 2- 3% nella popolazione adulta. Le intolleranze alimentari sono ancora piu' comuni. Sondaggi indicano che il 25% della popolazione crede di avere qualche tipo di intolleranza alimentare. Nel caso specifico dell'Italia, invece, i bambini sono il 7%, vale a dire circa 600.000 soggetti, mentre gli adulti sono il 2-3%, pari a circa 1.300.000 pazienti La percezione di intolleranze alimentari supera il 40%, le vere allergie alimentari interessano circa l'8-10 % della popolazione. Sia l'allergia che l'intolleranza alimentare sono espressioni di ''sensibilita' al cibo'' ed entrambe possono provocare sintomi piuttosto gravi. Nel primo caso il sistema immunitario reagisce ad un cibo specifico, causando sintomi immediati, ad esempio prurito, eruzioni cutanee e gonfiore. Talvolta questa reazione puo' essere cosi' grave da provocare uno shock anafilattico potenzialmente letale. L'intolleranza alimentare invece non coinvolge il sistema immunitario, ma e' una reazione avversa ad un cibo speci fico. I sintomi possono essere fastidiosi ed in alcuni casi severi, ma in genere non a pericolo di vita. ''Negli ultimi anni si e' verificato un importante incremento dell'incidenza di reazioni avverse ad alimenti - sottolinea Stefano Pucci, U.O.C. di Allergologia - P.O. Civitanova Marche (MC) - legato in parte anche ai cambiamenti delle abitudini (introduzione di cibi e spezie provenienti da altri paesi, utilizzo di OGM), ai nuovi sistemi di coltivazione (produzione di grani piu' ricchi in glutine) ed al mancato rispetto delle norme di conservazione e produzione della filiera alimentare. La complessita' di tali patologie richiede competenze di alta specializzazione e l'interazione tra piu' figure professionali (allergologi, gastroenterologi, pediatri, nutrizionisti) in grado di garantire un approccio diagnostico e terapeutico mirato e l'attuazione di misure preventive efficaci''. Tra le allergie alimentari, particolarmente diffusa e' l'ipersensibilita' verso l'Anisakis, par assita che viene a contatto con l'organismo quando si mangia pesce crudo, marinato o poco cotto. Tra gli alimenti introdotti da altri paesi alcune spezie, come i semi di sesamo, che ormai sono entrati a far parte della nostra alimentazione quotidiana possono provocare reazioni molto gravi. Il sesamo, inoltre, e' uno dei maggiori allergeni in Giordania e in Israele, in quanto qui utilizzato nella dieta per arricchirla di ferro. ''Le allergie piu' frequenti si verificano in eta' pediatrica e adolescenziale - aggiunge Giorgio W. Canonica, Presidente SIAAIC e Direttore Clinica Malattie Respiratorie e Allergologia dell'Universita' di Genova - Durante i primi anni di vita le allergie piu' comuni sono al latte e alle uova, ma non occorre preoccuparsi perche' generalmente si superano con l'avanzare del tempo e i bambini le tollerano spontaneamente. Per quanto riguarda gli adulti, frutta a guscio e pesce sono gli alimenti piu' pericolosi, mentre nelle regioni mediterranee e' la pesca a destare piu' preoccupazioni''.

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