Roma, 28 mag. (askanews) - "E' la sconfitta della famiglia", ha commentato l'avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dell'Associazione degli avvocati matrimonialisti italiani, sottolineando che "il provvedimento con cui il Tribunale di Bergamo, nell'ambito di una procedura di divorzio, ha deciso la dieta alimentare di un minorenne, non ha precedenti". "Fino ad ora i giudici sono intervenuti per disciplinare l'affidamento dei figli, il loro mantenimento, le spese straordinarie ma ancora non si era deciso quante volte a settimana i figli dovessero mangiare bistecche, polenta o verdure", ha spiegato Gassani, proseguendo: "E' triste che due genitori debbano demandare ad un estraneo la decisione sull'alimentazione del figlio". E se per il matrimonialista - si ripropone la necessità di introdurre nelle procedure di separazione e divorzio la figura dello psicolo go-mediatore, "per evitare così l'eterna guerra dei Roses anche per futili motivi".
La realtà - ha concluso Gassani - è che "la legge attribuisce al giudice un ampio potere discrezionale per la decisione di tutte le questioni che riguardano i minori, senza limitazioni", e "non è peregrina l'ipotesi che in futuro sempre più scelte verranno affidate al giudice, ivi incluso il tipo di abbigliamento dei figli".
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