Rho Pero (Milano), 29 giu. (LaPresse) - Un documento dedicato ai bambini tra i 5 e i 12 anni per far comprendere ai più piccoli l'importanza dei temi legati alle sfide alimentari globali e alla lotta allo spreco. E' questa l'idea alla base della 'Carta di Milano dei bambini', presentata oggi a Expo durante una conferenza stampa a cui hanno partecipato, tra gli altri, il ministro dell'Agricoltura, Maurizio Martina, il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, e il direttore esecutivo del Laboratorio Expo, Massimiliano Tarantino.
"E' una delle tappe fondamentali - ha detto Martina - del lavoro intrapreso in questi mesi. E' un formidabile veicolo di conoscenza per le scuole e per i nostri ragazzi credo che sarà uno strumento formidabile per i centri ricreativi estivi e per settembre nelle scuole. Per me è importante - ha proseguito il ministro - che oggi si arrivi a completare il lavoro impostato con la Carta di Milano. E' un'occasione di confronto con le giovani generazioni".
Massimo Tarantino, direttore esecutivo di laboratorio Expo, si è soffermato sui temi principali del documento. "Una delle caratteristiche principali è la diversità del cibo che si fa cultura, e poi l'assunzione di responsabilità ", ha spiegato Tarantino. I bambini possono "fare - ha aggiunto - tante azioni legate allo spreco e al riuso". La Carta di Milano junior potrà essere firmata anche dai bambini di tutto il mondo a Palazzo Italia", nel sito espositivo di Expo. A disposizione anche il sito www.carta.milano.it.
"Noi abbiamo cercato di costruire un'Expo - ha spiegato il commissario Sala - molto attrattiva per i bambini: dal farli divertire con il Children park a chiedere ai padiglioni di creare degli spazi per loro. Adesso chiamiamo i bambini già a un impegno. Ovviamente, il tema educativo deve partire da loro. Era un tassello mancante e ne mancheranno ancora altri, ma con questo passaggio facciamo un'operazione importante", ha concluso.
La 'Carta di Milano dei bambini' è un progetto di Fondazione Feltrinelli - Laboratorio Expo e i testi sono stati curati dalla Scuola Holden di Torino. C'è anche una versione in lingua inglese.
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