Da quando ha avuto il figlio Leo, nato dalla relazione con il compagno di lungo corso Matteo Ceccarini, la 31enne Eva Riccobono è una âpromotrice spontaneaâ dellâallattamento. Il suo piccolo, 14 mesi, dorme ancora attaccato al suo seno e scandisce le giornate dellâattrice (reduce dal set pugliese di âIo che amo solo teâ con Laura Chiatti e Riccardo Scamarcio) a suon di poppatine. «Ho partorito a Londra, in un ospedale pubblico, e lì câè una sanità neonatale molto più avanti, anche se quasi âallâanticaâ â" racconta Eva su Vanity Fair -. Subito dopo il parto mi hanno poggiato mio figlio sul petto e istantaneamente me lo hanno attaccato al seno».
«Mio figlio lo allatto tutte le volte che vuole â" ha aggiunto -. Se cerca un conforto, piange, viene, fa una ciucciatina e sta tranquillo. Câera un periodo in cui si diceva âeh ma quello lì lo fa apposta, ti usa come ciuccioâ. Ma come si fa a pensare che un bambino di pochi m esi abbia lâintelligenza di manipolare la madre? I bambini piangono perché hanno un bisogno».
Lâallattamento, sostiene Eva, è per tutte. «A parte casi eccezionali di malattie, problemi anatomici o post-operatori, tutte le donne possono allattare. Le sembra possibile che su dieci mamme che incontro, nove dicono di non avere avuto latte? Fosse vero, saremmo lâunica specie a non poter nutrire i nostri piccoli. Saremmo già estinti».
Certo, offrire il seno al proprio piccolo può essere doloroso. «Io ho avuto due mastiti e le ragadi. Allâinizio temevo che i capezzoli non si sarebbero più risanati, ma poi la natura ha fatto il suo corso â" ha rivelato la ex top model -. I primi giorni ero unâanima in pena, andavo dalle ostetriche e piangevo: âSta attaccato tutta la notte, non posso dormireâ. E loro: âà normaleâ. Le prime settimane madre e figlio hanno bisogno di conoscersi e âsettarsiâ, non è facile. Una volta unâamica mi ha detto: âIo non ho potuto allattare perché ero distruttaâ. Ma è così per tutte».
Cover Media
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