(ASCA) - Roma, 18 ago - Il rischio di contagio per i bambini entrati a contatto con l'infermiera colpita dalla tubercolosi che lavorava al reparto di neonatologia del Policlinico Gemelli di Roma è basso. Lo ha confermato Enrico Zecca, neonatologo dell'ospedale ai microfoni di Sky Tg24.
''La persona in questione - ha spiegato Zecca - faceva dei turni, quindi all'interno di un turno di diverse ore la possibilità che abbia avuto dei rapporti diretti con ogni singolo bambino è ridotto a pochi minuti. Il rischio del neonato è quello di acquisire il germe della tubercolosi che nella grandissima maggioranza dei casi in qualunque persona viene comunque aggredito dal sistema immunitario e quindi si crea una situazione che si chiama infenzione tubercolare latente''.
Sono all'incirca mille i neonati che, da marzo a luglio, hanno avuto dei contatti con la donna e che saranno dunque controllati. I test sono iniziati questa mattina e si svolgono su 25 bambini al giorno.
map/mar/rb
''La persona in questione - ha spiegato Zecca - faceva dei turni, quindi all'interno di un turno di diverse ore la possibilità che abbia avuto dei rapporti diretti con ogni singolo bambino è ridotto a pochi minuti. Il rischio del neonato è quello di acquisire il germe della tubercolosi che nella grandissima maggioranza dei casi in qualunque persona viene comunque aggredito dal sistema immunitario e quindi si crea una situazione che si chiama infenzione tubercolare latente''.
Sono all'incirca mille i neonati che, da marzo a luglio, hanno avuto dei contatti con la donna e che saranno dunque controllati. I test sono iniziati questa mattina e si svolgono su 25 bambini al giorno.
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source: it.notizie.yahoo.com
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