Milano, 27 ago. (Adnkronos Salute) - Era ormai un cliché: l'ansia da matematica è rosa, le ragazze sono le vittime ideali del 'panico da numeri', spiazzate dalla 'solitudine dei numeri primi' e così via. Oggi, però, un team di scienziati mette in discussione questo stereotipo. E apre alla rivincita delle bimbe: è vero che soffrono più dei maschi l'ansia da matematica? Dai dati raccolti in uno studio in via di pubblicazione su 'Psychological Science', una rivista dell'Association for Psychological Science, sembrerebbe di no. Anzi, proprio il 'dogma' dell'inferiorità femminile su calcoli e operazioni potrebbe essere alla base del crollo dell'autostima in rosa ed esacerbare le sensazioni di ansia sperimentate dal gentil sesso alle prese con addizioni e sottrazioni.
Secondo gli autori - ricercatori dell'università tedesca di Konstanz e dell'ateneo svizzero di Thurgau - le ragazze riferiscono in misura maggiore l'ansia da matematica nei questionari generali, ma 'sul campo', durante le lezioni o gli esami, non sono in realtà più ansiose dei compagni maschi. Eppure le ricerche condotte finora suggeriscono che il gentil sesso è maggiormente vulnerabile all'ansia scatenata dai numeri, nonostante raggiungano gli stessi risultati.
Ma i ricercatori Thomas Götz e Madeleine Bieg dell'University of Konstanz e della Thurgau University of Teacher Education, con il loro team, hanno individuato un limite negli studi precedenti: in questi lavori si chiedeva agli studenti di descrivere percezioni più generalizzate riguardo all'ansia da matematica, piuttosto che valutarla durante i compiti in classe e le lezioni. Per superare questo limite, gli scienziati hanno condotto due studi in cui hanno raccolto dati da circa 700 studenti di diverse età e livelli scolastici.
Nella prima ricerca, sono state messe a confronto le risposte degli allievi raccolte attraverso due diversi metodi di misurazione: un questionario finalizzato a misurare l'ansia riguardo ai test di matematica e le autovalutazioni dei ragazzi in tempo reale direttamente prima e durante l'esame. Nel secondo studio invece sono stati comparati i questionari di misurazione dell'ansia da matematica con ripetute valutazioni in tempo reale ottenute durante le lezioni di matematica tramite dispositivi mobili.
I risultati ottenuti replicano un esistente stereotipo di genere, mostrando che le ragazze riferiscono una maggiore ansia da matematica rispetto ai ragazzi sulle valutazioni generalizzate. Ma i dati ottenuti durante gli esami e le lezioni rivelano invece che le ragazze non sperimentano una maggiore ansia rispetto ai 'colleghi' maschi nella vita reale.
I dati suggeriscono anche altro: le ragazze riferiscono riguardo a loro stesse una minore competenza in matematica e questo potrebbe essere alla base della discrepanza fra i livelli di ansia segnalati nei due diversi contesti di misurazione. I questionari generali, osservano gli scienziati, possono consentire a credenze inesatte riguardo alla differenza di genere sulle abilità matematiche di influenzare negativamente le valutazioni delle ragazze riguardo alle loro capacità ed aggravare l'ansia. Tanto che Götz, Bieg, e i colleghi ipotizzano che si debba puntare il dito più contro le convinzioni stereotipate in tema di dimestichezza con i numeri (e non sulla reale predisposizione o le differenze nei livelli di ansia), se le donne scelgono di non intraprendere una carriera in settori ad 'alta intensità matematica'.
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