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venerdì 20 dicembre 2013

Emis Killa: «Non sono un figlio di papà»

Emis Killa si è fatto da solo, e ci tiene a precisarlo con tutti coloro che lo accusano di essersi montato la testa.

«A volte vengo giudicato “figlio di papà” perché nei miei video o nelle mie foto sfoggio abiti griffati e gioielli in ogni parte del corpo», ha recentemente spiegato, come riportato da GossipBlog.

«Sappiate che fino a 3 anni fa non potevo permettermi neanche di fare il biglietto della metro ogni giorno, per quanti soldi giravano in casa mia. Ora fortunatamente sto meglio da quel punto di vista e mi sono tolto altri sfizi. Il mio non è uno schiaffo in faccia alla miseria né uno sputare dove ho mangiato, vengo dalla povertà e c’è sempre la possibilità che ci ritorni prima o poi, purtroppo o per fortuna lavoro molto con la mia immagine e certi dettagli mi aiutano nel mio lavoro (intendo l’apparire ben vestito), di conseguenza tutto questo “pimparsi” fa parte del gioco e del mio mondo».

Al contrario di quello che potrebbe sembrare, infatti, il giovane nutre un enorme rispetto nei confronti di coloro che ogni giorno devono compiere grandi sacrifici per sbarcare il lunario.

«Stimo con tutto me stesso chi si alza ogni mattina alle sei e va a farsi il mazzo (la prima è mia madre), ma questo non giustifica l’odio e la repressione che alcuni di voi mostrano nei miei confronti. Chi mi conosce davvero sa da dove vengo e cosa ho passato negli anni precedenti, non fatevi abbagliare dall’apparenza e siate contenti che qualcuno, a volte, riesce a uscire da una brutta situazione con le proprie mani, senza metterla nel c*** al prossimo», ha concluso.

© Cover Media

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