Cerca nel blog

martedì 27 maggio 2014

Fecondazione: 13% uomini confonde eterologa con utero in affitto

Roma Roma, 27 mag. (Adnkronos Salute) - Il 92% delle donne e l’87% degli uomini che affrontano un percorso di procreazione medicalmente assistita, conoscono il significato di fecondazione eterologa, ma il 13% dei maschi pensa che equivalga ad ‘avvalersi di un utero in affitto’. E’ quanto emerge da un’indagine condotta su 100 coppie infertili, presentati oggi nel corso del IV corso di medicina della riproduzione ‘Infertilità inspiegata’, diretto da Claudio Manna, Direttore Scientifico del Centro Genesis di Roma e ricercatore all’Università Tor Vergata.

Riguardo alla questione dell’anonimato dei donatori di gameti, gli intervistati sembrano invece avere le idee chiare: va mantenuto per il 62% del campione femminile e per il 75% di quello maschile. Molta indecisione, invece, sulla retribuzione degli stessi. Alla domanda ‘Pensa sia giusto che la donatrice o il donatore siano retribuiti per questa tecnica?’ il campione risponde in maniera frammentata e la maggioranza non si pronuncia, preferendo un generico “non so” (38% uomini; 58% donne), sebbene il campione maschile sia meno propenso alla retribuzione (37% risponde no), rispetto a quello femminile (il 17% risponde no).

“I dati emersi - sottolinea Manna - confermano che le coppie non sono ancora preparate al meglio sulle questioni riguardanti la fecondazione eterologa e, in generale, su infertilità e Pma; risulta, quindi, fondamentale diffondere un’informazione corretta sulle opportunità che si profilano nel nostro Paese per le coppie infertili, soprattutto alla luce della recente sentenza della Corte Costituzionale che ha abolito il divieto di eterologa, cambiando radicalmente il panorama della Pma in Italia”.

L’indagine si è inoltre posta l’obiettivo di indagare lo stato d’animo delle coppie con problemi di infertilità. E’ emerso che nel momento in cui si cerca la gravidanza e questa non arriva, la speranza nei tentativi successivi è il sentimento più diffuso (38% nelle donne e 50% negli uomini). E’ interessante notare che il 23% del campione femminile ammette di essersi sentito in colpa, sentimento estraneo agli uomini.

Per il 12%, però, gli intervistati maschi dichiarano di aver provato “ostilità nei confronti del partner”, cosa che invece non fanno le donne. La speranza è il sentimento ricorrente anche nel momento in cui si accede a un percorso di Pma (55% donne; 87% uomini) accompagnato dalla paura per il 29% delle donne e da confusione per entrambi i partner (13% uomini; 16% donne).

Nessun commento:

Posta un commento