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mercoledì 18 giugno 2014

Fecondazione: associazioni, in Italia oltre 6.000 embrioni ‘abbandonati’

(AdnKronos) - “Il ministero della Salute, nella sua relazione sulla legge 40/2004 al Parlamento del 2007, già riferiva che il numero di embrioni abbandonati crioconservati in Italia da più di un anno era già di 6.079. Nell’ultima relazione (2013) tali dati sono aumentati ulteriormente”. A evidenziarlo l’avvocato Maria Paola Costantini, referente nazionale per la Pma di Cittadinanzattiva e fra i legali delle associazioni Cittadinanzattiva, Vox Diritti e la Società italiana fertilità e sterilità e medicina della riproduzione (Sifes-Mr), che intervengono nel giudizio a sostegno delle ragioni del caso Parrillo di fronte alla Corte Edu, la cui udienza si tiene oggi.

Per Costantini “la questione degli embrioni abbandonati o non utilizzabili per la procreazione assistita deve essere risolta da anni, ma non trova ascolto nel nostro legislatore. La legge 40 vieta la donazione ad altra coppia o alla ricerca, a differenza di tutti gli altri Paesi europei, ma in questo modo sono migliaia gli embrioni che non troveranno alcuna destinazione se non la crioconservazione a tempo indefinito”. Le associazioni sono difese anche dagli avvocati Marilisa D’Amico e Massimo Clara. “Il divieto assoluto di ricerca scientifica sugli embrioni - commenta D’Amico, ordinario di Diritto costituzionale all’università degli Studi di Milano - risulta del tutto irragionevole in considerazione del fatto che non si opera alcuna differenziazione tra il caso in cui si intenda utilizzare embrioni da anni abbandonati e non destinati all’impianto e il diverso caso in cui si intenda creare appositamente embrioni da destinare in via esclusiva alla ricerca. Sol o nel primo caso, e fermi restando dunque tutti i divieti già posti dalla legge 40 in merito alle pratiche eugenetiche, risulta ragionevole l’utilizzo di embrioni a fini di ricerca, che può condurre a risultati positivi per le cure di gravi malattie sia degli embrioni sia delle coppie e della collettività”.

“L’eliminazione del divieto alla ricerca scientifica e la possibilità di fare ricerca sugli embrioni abbandonati e non utilizzati - commenta Andrea Borini, presidente nazionale Sifes-Mr - potrebbe essere di grande beneficio anche per il miglioramento delle stesse tecniche di fecondazione assistita. Ci auguriamo che il nostro intervento come società scientifica della Pma contribuisca a fare chiarezza e a restituire centralità al ruolo della ricerca e del suo progresso, oltre che dei suoi operatori”.

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