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giovedì 17 luglio 2014

Fecondazione: giuristi, linee guida necessarie solo per limite donazioni

Roma, 17 lug. (AdnKronos Salute) - "La Corte costituzionale, nelle motivazioni della sentenza che ha eliminato il divieto di fecondazione eterologa in Italia, ha segnalato che non si sarebbe creato alcun vuoto normativo, indicando quali fossero le norme applicabili (gli art. 9 e 12 della legge 40/2004 sull'anonimato e il divieto di commercializzazione dei gameti e i Dl di recepimento di direttive europee sulla donazione e su aspetti più specifici). Ha poi detto che, se si fosse voluto affrontare il tema del numero di donazioni per ogni donatore, si sarebbe potuto fare attraverso delle linee guida. Che, quindi, non sono obbligatorie per procedere: ogni medico potrebbe organizzarsi subito per procedere con la fecondazione eterologa". A ricordarlo all'Adnkronos Salute è Marilisa D'Amico, ordinario di Diritto costituzionale all'università di Milano e avvocato delle coppie che sono ricorse alla Consulta per cancellare il 'no' all'eterolog a.

La maggioranza dei centri italiani per la Pma resta però col fiato sospeso in attesa delle indicazioni che usciranno dal ministero della Salute, dove ogni settimana si sta riunendo la commissione di esperti incaricati di fornire dettagli scientifici in materia per la messa a punto delle nuove linee guida sulla Pma. Eppure, ricorda D'Amico a margine del convegno 'Quale futuro per la fecondazione assistita in Italia dopo la sentenza della Corte costituzionale?' organizzato da L'Italiaintesta, Politeia, Consulta di Bioetica onlus e Vox-Osservatorio italiano sui diritti, è come se "una legge nuova ci fosse già: è la sentenza della Consulta. Non c'è bisogno di linee guida. Certamente esse potrebbero essere utili ai centri pubblici, anche perché la stessa Corte ha segnalato la necessità di non discriminare le coppie dal punto di vista economico. Ma è bene ricordare a tutti coloro che propongono una nuova legge che essa non potrebbe mai limitare l'accesso alla fecondazion e eterologa, perché le sentenze della Consulta non sono appellabili".

"Semmai - prosegue - una nuova normativa potrebbe ampliare questo accesso. Si potrebbe lavorare a una legge che recepisca tutte le indicazioni della Corte costituzionale e che affronti anche gli ultimi temi rimasti fuori dal dibattito: la libertà di ricerca sugli embrioni, l'accesso alla Pma alle coppie fertili ma portatrici di malattie genetiche, e anche alle coppie omosessuali e ai single".

"La Corte - ribadisce Maria Paola Costantini, altro legale delle coppie - ha dato indicazioni esaustive per l'applicazione dell'eterologa in Italia, richiamando l'eventualità di mettere a punto linee guida scientifiche solo per aspetti particolari come il limite del numero di donazioni per donatore". Secondo Elisabetta Coccia, presidente di Cecos Italia, associazione di centri che effettua più di 11 mila cicli di Pma l'anno, restano "circa 6.000 le coppie italiane che ci hanno chiesto informazioni per avere accesso all'eterologa da aprile. Su alcune decine sono già state effettuate le indagini di routine presso i nostri centri. Sono pronte a procedere. Ma siamo in attesa di quello che deciderà il ministero".

Anche presso l'Istituto di medicina e biologia Umr-Hera di Catania, "arrivano ogni giorno decine di telefonate - conferma il direttore Antonino Guglielmino - di coppie che non avevano i soldi per andare all'estero e che ora hanno la speranza di avere un figlio nel proprio Paese. Ma attualmente il loro sogno non è stato ancora realizzato, mentre molti altri stanno di nuovo scegliendo la via del 'turismo procreativo'".

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