Roma, 27 ago. (Adnkronos Salute) - La tragedia al poligono, con tanto di video, avvenuta in Arizona dove una bambina di 9 anni ha ucciso con una mitraglietta l'istruttore solleva le polemiche degli psichiatri. "Google e social network fanno da proiettore alla violenza. Inconcepibile mandare il video della bambina che uccide il suo istruttore di poligono", denuncia Donatella Marazziti, docente di psichiatria all'Università degli studi di Pisa.
"Non abbiamo più fiato nel chiedere una regolamentazione a questo ginepraio di internet nel quale scorrono immagini di violenza senza nessuna censura: oggi è il caso dell'assurdo omicidio compiuto da una bambina di 12 anni nei confronti del suo istruttore di poligono negli Usa , il cui video gira tranquillamente su tutti i social network", continua Marazziti.
Più in generale, l'esperta denuncia come "siamo circondati da continue notizie di efferatezza che possono provocare emulazione nei più giovani e nei più fragili e che indirettamente legittimano la violenza". Da qui l'appello al governo italiano: "chiediamo al governo di farsi portavoce presso la Comunità Europea per chiedere sanzioni durissime nei confronti di tutti gli operatori di rete che si macchino di queste sconcezze. Chiediamo la stessa cosa all'Agcom: agire giustamente nei confronti dei film mandati in onda dalle televisioni e non fare nulla su internet è un controsenso a tutti gli effetti ".
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