Roma, 24 ott. (AdnKronos Salute) - L'ora in più di sonno in arrivo regalerà notti agitate alle famiglie italiane con bambini piccoli. Può sembrare un controsenso, ma portare indietro le lancette dell'orologio - come accadrà nella notte tra sabato e domenica con il ritorno dell'ora solare - rappresenta una rivoluzione 'ruba-sonno' per 250 mila bimbi italiani. Lo spiega all'Adnkronos Salute Italo Farnetani, pediatra di Milano Bicocca, convinto che "bisognerebbe mantenere quella legale tutto l'anno". L'arma segreta dei genitori per aiutare i piccoli ad adattarsi, secondo il pediatra, "passa per la tavola e il tempo trascorso all'aperto: a cena poi meglio scegliere per qualche giorno piatti digeribili e amati dai bimbi, per stimolare il loro appetito 'addormentato': pizza, ma anche polpette e patatine fritte".
In questa fase di adattamento è importante stare il più possibile all'aperto, fare attività fisica e arrivare stanchi al momento di andare a letto. L'ora di sonno in più, spesso salutata con gioia dagli adulti, si trasforma ogni anno in un'arma a doppio taglio per i bambini della Penisola, che faticano ad addormentarsi, incappando in insonnia, irritabilità e notti agitate". I piccoli sono molto abitudinari, specie con sonno e pasti. Il loro organismo, rispetto a quello di mamma e papà , ha inoltre minori capacità di adattamento.
"Se si sono abituati per sei mesi ad andare a dormire, ad esempio, alle 21.30 - riflette il pediatra - il loro ritmo sonno-veglia è tarato sull'ora legale: improvvisamente domenica sera si ritroveranno a letto un'ora prima e si rigireranno fra le coperte ben svegli e arzilli. Stare a letto senza dormire è il primo passo verso l'insonnia, di cui già normalmente soffre un piccolo su tre".
Non solo: in quasi tutta Italia l'estate si è prolungata fino a pochi giorni fa con temperature anomale, che però hanno consentito finora ai bambini di stare spesso all'aperto. "Per loro muoversi è fondamentale, e la stanchezza anche fisica è utile per garantire un buon sonno. Ora però i piccoli vedranno le loro giornate rivoluzionarsi". Anche per questo motivo, Farnetani 'abolirebbe' lo spostamento delle lancette. "Sono contrario all'ora solare: manterrei l'ora legale tutto l'anno - ribadisce il pediatra, che da anni si batte contro l'ora solare - Questo perché poter contare su un'ora in più di luce al giorno, anche in inverno, fa crescere i bambini più sani e forti. Infatti potrebbero stare più tempo all'aperto, muovendosi di più. Si contrasterebbe, così, l'obesità ormai dilagante. Inoltre giocare al parco o in giardino ostacola lo 'scambio' dei virus, favorito nei luoghi chiusi, e combatte la solitudine".
Ma dal momento che ci si deve adattare, è bene non sottovalutare la portata di questo cambiamento. Almeno per la prima settimana dopo il cambio d'ora sarebbe bene che a scuola "gli insegnanti privilegiassero materie e attività che richiedono operazioni più 'concrete' rispetto a quelle teoriche", aggiunge. Questo, in pratica, vuol dire che gli alunni delle elementari dovrebbero fare più compiti scritti, ad esempio temi o disegni, piuttosto che ascoltare spiegazioni orali.
E ancora: "Alle medie e alle superiori sono più indicate ricerche di gruppo o correzioni dei compiti - suggerisce Farnetani - che richiedono un impegno di tipo diverso, per aiutare i ragazzini a familiarizzare con il nuova orario". Infine, per abituare i piccoli al nuovo ritmo, il pediatra consiglia a mamme e papà di mandare a letto il bambino domenica sera secondo la 'vecchia' ora legale, "magari facendo preparare loro disegni e addobbi per Halloween ormai alle porte", e scalando poi 10 minuti al dì. "In pochi giorni ci si abituerà alla novità ".
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