Barcellona, 10 ott. (Adnkronos Salute) - Presentato a Barcellona quello che viene annunciato come il primo caso al mondo di un paziente che, nonostante una doppia alterazione cromosomica - ovvero una modificazione genetica che riduce la fertilità - è riuscito a diventare padre di un bimbo sano, grazie a un approccio particolare di fecondazione in vitro. L'utilizzo di questa tecnica, messa a punto dalla ClÃnica Eugin, apre alla speranza per decine di migliaia di persone che si trovano nella stessa situazione.
Nel 2011 la coppia con problemi di concepimento naturale si è rivolta al centro. La loro condizione "non sembrava rappresentare un caso particolare. Il caso si rivelò, invece, particolarmente problematico e, dopo oltre un anno di tentativi non andati a buon fine, gli esperti della ClÃnica Eugin hanno deciso di iniziare un trattamento poco usuale", ricorda la struttura. Approfondite analisi, infatti, avevano dimostrato che l'uomo, Miguel Ãngel GarcÃa (35 anni), era affetto da due traslocazioni cromosomiche, una condizione che riduceva drasticamente le possibilità di concepire naturalmente, poiché un solo spermatozoo su 10 è portatore della corretta informazione genetica necessaria a procreare. Gli esperti, valutando il caso, hanno quindi deciso di procedere con la fecondazione in vitro degli ovociti materni con alcuni selezionati spermatozoi paterni, creando dei pre-embrioni.
Tra questi, è stato individuato un solo pre-embrione adatto ad essere inserito nell'utero materno, per portare a termine una gravidanza e dar vita a un bambino perfettamente sano. Per questo caso, il team ha lavorato per quasi un anno sulla tecnica chiamata CGH-Rapida, che evita che i pre-embrioni si danneggino rimanendo troppo tempo in laboratorio. In questo modo si è potuta realizzare una selezione dei pre-embrioni più adeguati in un tempo inferiore a 5 giorni, e solo con 2 giorni di monitoraggio. "Questa svolta è uno spartiacque nel campo della riproduzione assistita â" dichiara Valérie Vernaeve, direttore sanitario della ClÃnica Eugin â" e siamo molto orgogliosi di aver aiutato Miguel Ãngel e la sua compagna a concepire la loro bambina. à un grande progresso che, senza dubbio, porterà benefici a molte coppie con alterazioni cromosomiche, un fattore molto più frequente di quanto si pensi".
Dopo aver messo a punto la nuova tecnica, sono stati necessari tre tentativi per ottenere un embrione che non fosse portatore di alterazioni cromosomiche, e che potesse dare inizio a una gravidanza. "Con la mia compagna â" racconta Miguel Ãngel GarcÃa, oggi orgoglioso papà - avevamo deciso di sottoporci a tre trattamenti. E anche dopo il secondo tentativo non andato a buon fine, non ci siamo demoralizzati e non abbiamo mai perso la speranza".
Una traslocazione genetica è un'alterazione che colpisce la struttura del cromosoma, poiché avviene un cambiamento della posizione di uno dei segmenti che lo compongono. In Spagna vi sono oltre 90.000 persone con una traslocazione cromosomica, ossia un'alterazione che rende difficile la procreazione, mentre nel resto d'Europa tale cifra raggiunge le 600.000 persone.
Secondo Albert Obradors, embriologo e responsabile del Laboratorio di Fecondazione in vitro della ClÃnica Eugin, nonostante chi ha una traslocazione non manifesti problemi nella vita quotidiana, le difficoltà insorgono quando si cerca una gravidanza. Soggetti affetti da simili alterazioni cromosomiche hanno, infatti, una maggiore possibilità di generare o embrioni alterati, o embrioni che non si sviluppino correttamente e, quindi, che non permettano di portare a compimento una gravidanza. Gli esperti stimano che molti pazienti in queste condizioni cercano inutilmente una gravidanza per circa 5 anni prima di chiedere aiuto.
Nessun commento:
Posta un commento