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giovedì 9 maggio 2013

Pediatria: allarme Sip, bimbi pagano crisi, piu' malattie

Bologna, 9 mag. (Adnkronos Salute) - Peggioramento della gestione delle malattie croniche per i tagli alla spesa sanitaria e sociale, e aumento delle malattie infettive. I venti di crisi soffiano forte anche sulla salute dei più piccoli. A lanciare l'allarme è Giovanni Corsello, presidente della Società italiana di pediatria che oggi a Bologna, in occasione del 69esimo Congresso nazionale Sip, descrive "l'impatto che la crisi economica e sociale ha sulle famiglie italiane e quindi sui neonati, bambini e adolescenti".

"Nella nostra esperienza sul campo - osserva - stiamo osservando un aumento delle malattie infettive fra i più piccoli dovuto sia a un non adeguato riconoscimento precoce, sia a una rinuncia alle vaccinazioni. E' così che in alcune aree abbiamo visto riemergere il morbillo". Per Corsello il primo effetto si è avuto su quelle vaccinazioni che in alcune Regioni non vengono fornite gratuitamente, come per esempio le iniezioni-scudo contro la meningite. La crisi impatta sulla vita dei più piccoli anche attraverso la tavola. Già ieri, in occasione del suo discorso di apertura, Corsello aveva messo l'accento sulla "flessione del 4,3% nei consumi di prodotti per l'infanzia rispetto al 2011". E oggi aggiunge: "Per risparmiare qualcosa, i genitori spesso usano prodotti per adulti che sono sbilanciati da un punto di vista nutrizionale per un bebè, o ancora introducono il latte vaccino nella dieta prima del compimento del primo anno di vita". E poi c'è il capitolo della riduzione di servizi sanitari e sociali, su cui il presidente della Sip ha anche lanciato un appello al Governo per "evitare che ulteriori tagli delle spese sociali e sanitarie mettano in discussione i livelli di salute che hanno acquisito i bambini in Italia".

Ad allarmare la Sip, nella riduzione complessiva di risorse, è il rischio che "si finisca per penalizzare i bambini con malattie croniche e disabilità che hanno bisogno di maggiore allocazione di risorse. Noi abbiamo evidenza di questo: si tagliano servizi finalizzati a migliorare la qualità di vita e la salute di bimbi già fragili con bisogni speciali. Bambini con malattie genetiche, nati pretermine, disabili, che sono sempre di più. Per esempio, succede che molti ospedali hanno difficoltà ad approvvigionarsi di farmaci orfani o che i genitori non possano avere gratuitamente alimenti speciali per i loro piccoli celiaci o con allergie alimentari".

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