Roma, 17 mag. (LaPresse) - Insieme ad altre persone il 27 novembre del 2013, in pieno pomeriggio, aveva aggredito un giovane studente universitario nel quartiere Africano di Roma, lo aveva caricato con forza su un'auto e poi, dopo alcune ore, lo aveva rilasciato. A distanza di sei mesi il responsabile del sequestro è stato individuato e arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo della capitale. Il rapitore è stato fermato a Maropati, in provincia di Reggio Calabria e ora si trova recluso nel carcere di Palmi.
Il 23enne sequestrato, incensurato, è figlio di uno dei principali esponenti del clan della 'ndrangheta calabrese Coluccio. L'ipotesi degli investigatori era che la vicenda potesse essere maturata nell'ambito di uno scontro tra clan calabresi. I Coluccio, infatti, operanti nella zona di Roccella Ionica, sono ritenuti una delle compagini calabresi più attive nella gestione del narcotraffico internazionale dal Sudamerica.
Dopo il rilascio il giovane sequestrato era stato interrogato a lungo dai militari, senza spiegare, però, le ragioni del rapimento e senza fornire indicazioni utili all'identificazione dei suoi aggressori. Dalle testimonianze acquisite dai passanti che avevano assistito alla scena e dalle immagini riprese da alcune telecamere di sorveglianza presenti sul luogo del sequestro, è emerso come a rapire il giovane erano state almeno cinque persone, tra cui l'uomo fermato oggi.
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